Oriana Fallaci Intervista Se Stessa by Oriana Fallaci

Oriana Fallaci Intervista Se Stessa by Oriana Fallaci

autore:Oriana Fallaci [Fallaci, Oriana]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-29T10:58:56+00:00


Perché se una rosa è una rosa è una rosa, come diceva Gertrude Stein, il Corano è il Corano è il Corano! E nonostante la rivoluzione laica di Atatzirk in Turchia successe quel che nonostante l’occidentalismo dello scià Reza Pahlavi era successo in Iran.

L’Islam si risvegliò. Si risvegliarono i mullah, si riaprirono le moschee che del resto non avevano mai chiuso i battenti, e a poco a poco le nipotine delle donne che nel 1924 s’erano tolte il velo rimisero il velo. I loro fratelli rimisero il fez. Poi venne Bin Laden. Venne l’Undici Settembre. Superato l’istante di smarrimento il nostro Siamo-Tutti-Americani diventò Siamo-Tutti-Mussulmani, e alle elezioni del 2002 si presentò un mussulmano «moderato»: Recep Tayyip Erdogan.

Esatto. Così moderato che per eccessi di fanati-smo integralista era stato quattro mesi in prigione. Così moderato che durante gli attacchi kamikaze scatenati nel 2003 ad Ankara non avrebbe mai pronunciato il termine «terrorismo islamico».

Anche lui avrebbe detto «terrorismo» e basta. Al massimo, «terrorismo religioso». Così moderato che sarebbe stato il primo a voler rimettere nel Codice Penale il reato di adulterio. Così moderato che da anni manda le figlie a studiare negli Stati Uniti «dove ci sono College nei quali si accetta l’uso del velo, simbolo della tradizione mussulmana». Così moderato che la moglie (e ispiratrice) Emine il velo lo porta da sempre e sollecita fatwe contro chi amoreggia prima del matrimonio. Così moderato che adotta l’islamico Principio delle Due Verità, (la verità che un mussulmano racconta a sé stesso e la verità che racconta ai cani-infedeli insomma il Principio della Menzogna), e non si offende quando lo definiscono Giano Bifronte. Si presentò col Partito Islamico, alias Partito della Giustizia e dello Sviluppo, fondato dal Partito del Benessere (sic) che all’Estrema-Destra rappresenta-il-proletariato-turco (sic). Condusse la campagna elettorale rivol-gendosi soprattutto alle donne, e ogni suo comizio conteneva la seguente frase: «In molti paesi chi vuol portare il velo lo porta. In molte parti della Turchia, paese al novantanove per cento mussulmano, invece non si può. Questa faccenda deve cambiare». Vinse col 34 per cento dei voti.

Cosa che grazie a una legge balorda gli attribuì il 66 per cento dei seggi. Ma qui ci stiamo dimenticando dei bambini!

Pazienza…

No, no, mi lasci riprovare. Tanto, gliel’ho detto: i bambini capiscono più dei grandi. Cari bambini, la Turchia non più laica regalò una tale vittoria al Giano Bifronte che nemmeno l’esercito dei generali dinanzi ai quali perfino i tagliateste d’oggi sembrano pacifisti veri poté farci nulla. Peggio.

Appena eletto lui si tuffò nell’impresa che i suoi laici predecessori non erano riusciti neanche ad avviare: condurre la Turchia nell’Unione Europea.

Si rivolse a Chirac cioè a quello che dice leradici-dell’Europa-sono-tanto-cristiane-quanto-mussulmane, porse i suoi omaggi a Schróder cioè a quello che di turchi ne ha più della Turchia, invitò Berlusconi alle nozze del suo primogenito, e appoggiato anche da quest’ultimo che l’allarga-mento-di-mercato lo vede perfino sulla Luna anzi sulle lune di Saturno, presentò regolare richiesta al Consiglio d’Europa. Questo la passò alla Commissione Europea cioè a Mortadella, dimentico del mamma-li-turchi, Mortadella gli



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